Il Corso di studio in Scienze delle attività motorie preventive e adattate (Classe LM-67) è progettato e strutturato al fine di fornire ai propri laureati magistrali competenze scientifiche avanzate nel campo dell’esercizio fisico con particolare riguardo alle aree preventiva e adattativa. Nel Corso di studio vengono pertanto acquisite conoscenze per il mantenimento della migliore efficienza fisica, lungo l’arco dell’intera vita, sia in soggetti normali che in popolazioni predisposte a – o affette da – patologie correlate con la sedentarietà, o con scorretti stili di vita, adattando le attività motorie anche alle esigenze di soggetti con disabilità motorie, o affetti da patologie che possono trarre beneficio dall’esercizio fisico, includendo anche l’acquisizione di competenze mirate alla prevenzione e al recupero, mediante l’attività motoria, da situazioni di disagio infantile e adolescenziale.
Le scienze motorie prevedono lo studio sistematico del movimento umano. E’ questo un settore della fisiologia che concerne la comprensione del come e del perché le persone si muovono nonchè dei fattori che limitano o accrescono la nostra capacità di muoverci. Lo scopo disciplinare precipuo di questo campo di studio è l’analisi del movimento umano, sia a livello individuale che inserito nell’ambiente sociale; per esempio, nel contesto di un impegno giornaliero in un’attività fondamentale (come camminare ed attività di flesso-estensione), nel portare a termine compiti occupazionali (quali l’uso di attrezzi o lavori manuali), nella pratica sportiva, della pratica dell’esercizio per il benessere fisico o per il recupero delle funzione di arti lesi.
Lo studio delle scienze motorie ha quindi come duplice scopo l’acquisizione di conoscenze attraverso l’analisi di fenomeni di base e l’applicazione di tali conoscenze a beneficio della società.
In effetti, il movimento umano è un fenomeno fondamentale sia dal punto di vista biologico che sociale.
Significato biologico del movimento umano
Lo studio del movimento è prioritario per la comprensione della biologia umana poiché il movimento volontario è una proprietà fondamentale dell’organismo animale. Il movimento umano offre un valido mezzo per lo studio di fenomeni biologici quali quelli legati allo sviluppo durante l’arco della vita (fenomeni evolutivi, cambiamenti che avvengono a causa dell’invecchiamento come conseguenza di processi involutivi), nonché quelli inerenti all’adattamento (cambiamenti che avvengono come risposta a processi ambientali) e alle interazioni fra fattori genetici ed ambientali che impongono la realizzazione del fenotipo umano. Le principali sub discipline biofisiche delle scienze motorie sono: l’anatomia funzionale, la biomeccanica, la fisiologia dell’esercizio, il controllo motorio ed elementi di psicologia dello sport e dell’esercizio.
Significato socio-culturale del movimento umano
Il movimento umano, specialmente quando avviene in ambito collettivo, come nel corso di pratiche sportive organizzate in classi di educazione fisica o in gruppo per il mantenimento del benessere fisico, ha una componete essenziale socio-culturale. Comprendere le motivazioni individuali o di gruppo e le opportunità e barriere al coinvolgimento in differenti tipi di movimento umano, per esempio, fornisce un’importante finestra sulla natura della società umana. Le discipline socio-culturali quali la pedagogia, la psicologia sociale hanno lo scopo di descrivere, analizzare e spiegare le influenze contestuali che incidono su tutte le forme di attività fisica.
L’applicazione delle conoscenze del movimento umano a beneficio della società
Un’adeguata comprensione delle basi fisiologiche del movimento umano è richiesta per tutte le attività e professioni che nella nostra società richiedano esercizio fisico e per il miglioramento della nostra capacità di spostarci e di adottare uno stile di vita salutare. Importanti aree di applicazione delle conoscenze derivanti dallo studio delle movimento umano sono: lo sport, l’educazione fisica, la sanità pubblica (“fitness” e salute), la riatletizzazione e la prevenzione di determinate patologie nei luoghi di lavoro. Larghi settori della popolazione generale possono trarre beneficio da questo tipo studi.
Il movimento, in conclusione, gioca un ruolo fondamentale nell’esistenza umana. Lo studio delle scienze motorie richiede l’applicazione e l’integrazione di metodi, teorie e conoscenze di un vasto gruppo di discipline. L’approfondita conoscenza base degli studi del movimento umano permetterà lo sviluppo di strategie a livello personale, di piccoli gruppi, di comunità, nazionale ed internazionale attraverso le quali l’attività fisica potrà essere usata quale mezzo di miglioramento della qualità della vita di tutta la popolazione, di sviluppo e realizzazione di capacità atletiche, di conservazione dell’autonomia in tarda età nonché di recupero funzionale dopo traumatismi e malattie. E’ ormai accertato infatti il valore terapeutico dell’esercizio fisico in talune patologie quali la sindrome metabolica (diabete di tipo II, ipertensione, dislipemie).
All’approccio classico basato sulla fisiologia dell’esercizio e sulla biomeccanica del movimento, solo in tempi più recenti è stata ravvisata l’importanza, nella prestazione motoria, degli aspetti psicologici e psico-fisiologici. Questi vanno dalla gestione dell’ansia pre-gara alla comprensione di quella fisica ‘intuitiva’ che permette agli atleti, ma anche a tutti noi, di adattare in tempo reale la nostra ‘macchina’ locomotoria alle perturbazioni che minerebbero il risultato finale.
Oggi parlare di scienze motorie include anche avere competenze di management e di microeconomia che consentono di avviare e gestire le molte attività di gruppo che riguardano l’esercizio fisico, dai centri fitness alle strutture riabilitative, dai circoli ricreativi alle squadre di elite.